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Venerdì 7 febbraio una delegazione di alunni della scuola secondaria del nostro I.C. Deledda-Coppola, ha partecipato, nell’ottica della legalità, ad un incontro con Don Luigi Ciotti fondatore e Presidente di "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", presso l’Aula Magna del Liceo “Galileo Galilei” di Catania.

Don Ciotti ha affrontato temi profondi, importanti, impellenti della società attuale (mafia, criminalità, immigrazione illegale, terrorismo), utilizzando parole semplici ma pregnanti.

Ha parlato con naturalezza ai cuori e alle menti di tutti i ragazzi partecipanti, catalizzando la loro attenzione attraverso un racconto vero, appassionato e appassionante della sua vita, delle sue origini povere ma dignitose, del suo percorso di bambino, di adolescente e poi di adulto, dei suoi incontri casuali che hanno segnato e trasformato la sua vita e che lo hanno pian piano condotto verso il suo impegno contro ogni forma di violenza e di illegalità.  Il ricordo della maestra delle elementari, gli insegnamenti generati dall’incontro con la disperazione di un uomo che il dolore aveva fatto isolare dal mondo e dalla vita, l’incontro a Gorizia con Giovanni Falcone con cui non prese mai quel caffè che si erano promessi perché il giudice venne poi ucciso a Capaci. Quell’appuntamento mai vissuto che però gli servì da sprone ulteriore per continuare ad operare in un percorso di promozione e diffusione della legalità e che lo portò a fondare “Libera”.

“Libera” nasce proprio dal bisogno urgente, urlato dalla madre del poliziotto Antonio Montinaro (anch’egli vittima della brutalità della mafia, poiché faceva parte degli uomini della scorta di Giovanni Falcone) affinché il nome del proprio figlio, così come i nomi di tutte le altre vittime di mafia, venisse pronunciato così come veniva pronunciato quello delle vittime più illustri.

Da qui nasce l’idea di una giornata dedicata al ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia. Una giornata, il 21 marzo, primo giorno di primavera, che è la “Giornata in Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” ed è ormai riconosciuta ufficialmente dallo Stato.

“Noi” è la parola chiave del suo discorso ai ragazzi che ha avuto inizio proprio attraverso queste parole “Non rappresento un “Io” ma rappresento un “Noi” e Libera è un’associazione di associazioni”. È solo attraverso il contributo di ciascuno che sarà possibile voltare pagina.

Ha ricordato ai ragazzi che alla violenza, anche verbale, non si risponde mai con la violenza; che non bisogna mai fermarsi alla superficie delle cose; che bisogna essere cittadini veri: non bisogna delegare agli altri ciò che può e deve fare ognuno di noi.

Ha ricordato che le mafie impoveriscono tutti e che non basta commuoversi qualche volta ma bisogna muoversi, bisogna agire.

Ha esortato i nostri ragazzi alla responsabilità, all’empatia, alla generosità, all’ascolto.

Con una semplice ma potente metafora ha voluto sottolineare l'importanza dell'impegno che diventa condivisione e solidarietà contro l'indifferenza e l'inerte passività: "impariamo dalla formica che ha due stomaci e ne usa uno per nutrire se stessa e l’altro, quello più grande, per nutrire le compagne più deboli che non escono dal formicaio". L’augurio di Don Ciotti a tutti noi è di essere in grado di utilizzare nel cammino della nostra vita “il nostro stomaco” per dare una mano a chi è in difficoltà e riempire così la nostra vita di senso e di significato. Ciò non potrà mai avvenire se ognuno penserà solo al proprio “io”.

Ha esortato i nostri ragazzi a distinguere i seduttori dagli educatori: i primi vogliono suggestionare con “mille parole studiate e scintillanti”, i secondi vogliono rendere liberi. “Non mettete la vostra libertà in vendita, lasciandovi lusingare. Continuate a credere che un altro mondo è possibile se uniamo le nostre forze. Ci vuole Continuità, Condivisione, Corresponsabilità”, questa è l’esortazione di don Ciotti.

Ai ragazzi più grandi ha rivolto l'invito ad avere cura anche della solitudine, che è relazione con la vita ed è il vero momento di consapevolezza e crescita.  È dentro la solitudine (che non va confusa con l’isolamento che è da considerarsi come “fuga dalla vita”) che si scopre il proprio mondo interiore, le proprie emozioni, i propri stati d’animo. La relazione è la via essenziale per capire se stessi e conoscere gli altri.

Don Ciotti ha infine ricordato che “Il vero progresso di cui abbiamo tanto bisogno è crescere in umanità”.

Il silenzio attento, composto, rispettoso, osservato da tutti gli alunni, dai più piccoli ai più grandi, durante l’intero incontro, è stato emozionante e commovente.

È stata un’esperienza importante, costruttiva, intensa.

È stata una preziosa lezione di legalità, un momento di condivisione e crescita umana che i nostri ragazzi non dimenticheranno e di cui si faranno senz’altro portavoce con i loro compagni di classe, di scuola, di vita …

L’esperienza vissuta avrà un seguito il 21 marzo, quando nel nostro istituto verrà letto - come è ormai consuetudine - il lungo elenco dei nomi delle vittime innocenti di mafia in occasione della XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno. Quest’anno, però, questo intenso momento verrà vissuto con maggiore consapevolezza, per dare seguito a quanto raccontatoci in modo così appassionato da Don Ciotti.

prof.ssa Renata Spina

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